Il Terroir

Il terroir, parola francese entrata oramai a far parte del vocabolario enologico anche in Italia, è un concetto ampio, che esprime il legame tra l'uomo e la sua terra. Riportiamo la bella definizione dell’Institut National des Appellations d`Origine (INAO):

`Le terroir est un espace géographique délimité où une communauté humaine a construit, au cours de l`histoire, un savoir intellectuel collectif de production, fondé sur un système d`interactions entre un milieu physique et biologique et un ensemble de facteurs humains, dans lequel les itinéraires socio-techniques mis en jeu, révèlent une originalité, confèrent une typicité et engendrent une réputation, pour un produit originaire de ce terroir'.

Il terroir è uno spazio geografico delimitato dove una comunità umana ha costruito, nel corso della storia, un sapere intellettuale collettivo di produzione, fondato su un sistema d`interazioni tra un ambiente fisico e biologico ed un insieme di fattori umani, dentro al quale gli itinerari socio-tecnici messi in gioco rivelano un'originalità, conferiscono una tipicità e generano una reputazione ad un prodotto originario di questo terroir.

Gli elementi principali del terroir: Fiano di Avellino e Greco di Tufo

Porfidi quarziferi

Il terreni dei comuni del Fiano di Avellino e del Greco di Tufo sono principalmente argilloso-marnosi sui quali si rinvengono depositi sabbiosi e prodotti vulcanici come lave, tufi e piroclastiti.  Questi sedimenti vulvanici sono ricchi di potassio che contribuisce all'alto tenore di zuccheri delle uve e quindi al futuro sviluppo alcolico. Inoltre troviamo una notevole presenza di fosforo che è invece garanzia della finezza dei profumi.

Il vino viene coltivato ad altitudini tra 400 e 700 metri. All'interna di quest'area si possono distinguere terroir molto differenti e con peculiari caratteristiche. Troviamo così vini rotondi e bilanciati nella zona di Lapio, molto opulenti verso Summonte, particolarmente minerali a Montefredane oppure molto delicati e eleganti verso San Michele.

 

 

 

Fiano

Caratteristiche ampelografiche: foglia orbicolare, media, tri o pentalobata. Grappolo piccolo o medio, piramidale con acini serrati di colore giallo dorato con tendenza al rossastro quando più rivolti al sole. Ha buona fertilità delle gemme e produzione limitata, questione che ne ha limitato fortemente lo sviluppo in passato, essendo ritenuto vitigno antieconomico. Germogliamento e fioritura media e maturazione tra fine Settembre e inizio di Ottobre. Il Fiano è un'uva molto versatile. Predilige terreni vulcanici. Ha raggiunto un grande livello di adattamento nella sua zona elettiva, l'Irpinia, area in cui il vitigno riesce a raggiungere la maturazione completa proprio nel suo momento migliore.

Il Fiano, soprattutto il Fiano di Avellino, è un vitigno capace di dar vita a vini di grande complessità, finezza aromatica e capacità di invecchiamento.

 

Greco

Il vitigno Greco ha foglia piccola, pentagonale e quinquelobata. Il grappolo è grande e allungato, piramidale o cilindrico, alato e piuttosto compatto. L'acino è  medio-piccolo, ellissoidale corto e la buccia è molto pruinosa e di colore verde-giallo che tende all'ambrato se esposta a lungo al sole. I vini prodotti col vitigno Greco hanno colore giallo paglierino più o meno intenso, al naso sono gradevoli, intensi, fini e caratteristici. In bocca freschi, secchi, armonici.

 

Il clima di questa zona è molto inconsueto per il sud Italia. Abbiamo inverni rigidi ed estati con forti escursioni termiche e mai torride. Le pricipitazioni sono discrete in primavera e poi si perviene in estate ad un leggero stress idrico che giova alle piante permettendo al loro apparato radicale di pescare nutrimento in profondità.

 

 

 

 

I produttori scelti sono tutti vignaioli di grande carattere che hanno fatto la difficile scelta di puntare tutto sulla qualità in tempi in cui il mercato non li premiava per questo.

Portano nel vino la loro personalità e le loro competenze.